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6 curiosità dalla presentazione Ducati MXGP

Qualche spunto dal debutto di Ducati in MXGP, tra l'analisi delle scelte grafiche, ritorni di brand storici e nuove partnership


Dopo aver ammirato le nuove Ducati DESMO450 MX in versione MXGP, aver ascoltato le premesse da parte di piloti, manager e tecnici, allarghiamo l'attenzione su alcuni dettagli che non sono passati inosservati ai nostri occhi alla presentazione ufficiale all'Auditorium di Aruba.


ADDIO NUMERI LATERALI

Come ben si nota, dove solitamente ci sono i portanumero posteriori troviamo un gran numero di loghi degli sponsor. Dallo scorso anno i numeri laterali erano stati dichiarati facoltativi all'Italiano Prestige, dal 2025 anche al Mondiale se ne potrà fare a meno. La proposta è arrivata proprio da Ducati, che ha chiesto la massima visibilità possibile dei propri partner, considerando che il numero è già presente davanti, sulla schiena e, soprattutto, c'è il transponder. Per adesso, solo Ducati ha applicato questa possibilità; anzi, gli altri team hanno proprio un approccio opposto, come vediamo nel punto qui sotto.



LOOK CON FILOSOFIE DIVERSE

Di solito, le moto ufficiali del Mondiale cross sono quanto di più pulito possibile da un punto di vista grafico. Al massimo si piazza il logo dell'energy drink che supporta la squadra sui convogliatori, per il resto le moto sono tutte neutre. Pensate alla Honda di Gajser o alla Kawasaki, alla Yamaha, alla KTM, alla Fantic; a campeggiare è il logo della Casa o la sigla della moto; sulla DESMO450 MX quasi non c'è neppure scritto Ducati... Il design delle altre moto factory è praticamente quello delle moto di serie, poi si vede giusto qualche adesivo sui parafanghi. Ducati ha messo loghi dappertutto, tappezzando la moto con la stessa filosofia che si usa in MotoGP. Il rapporto con i propri sostenitori è profondamente diverso evidentemente. Sarà interessante capire se qualche altro costruttore seguirà questa filosofia.


BENTORNATA DC SHOES

Visto che si parla di loghi, siamo rimasti sorpresi dal rivedere quello della DC Shoes così grande sui convogliatori laterali della Ducati. Il brand di scarpe che esalta la cultura underground fondato nel 1994 da Damon Way, Clayton Blehm e soprattutto dall'indimenticabile Ken Block è stato uno dei marchi che ha supportato lo sviluppo del freestyle motocross dai primi anni 2000 in poi, avendo Travis Pastrana come principale testimonial. Poi ha mollato, concentrandosi in altri mercati fino ad arrivare ad essere uno dei brand di riferimento dello skate e dello snowboard. Ma oggi DC (che sta per Droors Clothing) rientra nel motocross!



NIENTE MOZZI GIALLO FLUO

Della Ducati americana hanno fatto tanto parlare i mozzi giallo fluo, che poco avevano a che fare con il resto del design della moto. La versione MXGP ha mozzi tradizionali (almeno nel colore). Ma perché Troy Lee ha scelto quella colorazione? Ebbene si tratta del giallo della Lamborghini Huracán EVO Fluo Capsule, un'auto da sogno dal prezzo vicino ai 200.000 euro, con motore da 5.204 cc, 610 CV e 560 Nm di coppia! Sapete che Ducati è di Audi e Audi è proprietaria anche di Lamborghini, no?


QUASI ORA DI BEDDINI

Alla presentazione del progetto MXGP all'Auditorium di Auruba.it non è passata inosservata la presenza di Dario Beddini e Joakin Furbetta, prossimi a prendere le redini dello sviluppo della DESMO250 MX. Come vi avevamo anticipato lo scorso novembre, Beddini è il team scelto per supportare l'attività racing della nuova 250, che sarà schierata all'Italiano Prestige con Lupino e (speriamo) Tony Cairoli. Ormai è cosa fatta, si aspetta solo il comunicato ufficiale.


PILOTI CON ABBIGLIAMENTO DIVERSO

Jeremy Seewer è vestito Fox, con l'immancabile casco Shoei. Mattia ha abbigliamento Alpinestars, casco Airoh e occhiale Oakley. A differenza di altri team che fanno accordi direttamente con le case di abbigliamento e protezioni, Ducati ha lasciato liberi i suoi piloti di fare accordi personali. La differenza è prettamente economica. Se è il team a chiudere un contratto con l'azienda, offrirà un ingaggio maggiore al pilota. Se, invece, il pilota è libero l'ingaggio del team sarà minore, ma compensato dall'accordo diretto tra l'azienda e il pilota. Questo si fa da sempre.

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