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Herlings: "Riola è un allenamento; so già che sarò criticato"

Intervistato da MXGP-TV Jeffrey ha fatto il punto sulla sua situazione dopo una lunga convalescenza



Siamo a poche ore dall'avvio del GP di Sardegna e Jeffrey Herlings si è prestato a parlare con Lisa Leyland ai microfoni di mxgp-tv.com per fare il punto sulla sua situaizone dopo sei mesi di stop conseguenti all'infortunio al legamento crociato e alla successiva operazione.


Come sta il tuo ginocchio?

"La settimana dopo il Motocross delle Nazioni mi sono rotto il legamento crociato anteriore e ci è voluto un po' di tempo prima che potessi essere operato a causa del forte gonfiore al ginocchio. Dopo l'operazione i tempi di recupero non mi hanno permesso di essere pronto per l'Argentina. Ho appena ricominciato ad andare in moto, ho fatto giusto cinque sei allenamenti, quindi fidati, non sono ancora pronto per gareggiare. Ma tanto andrei comunque a girare. Ho fatto una garetta due settimane fa e non posso dire di essermi infortunato, ma sono stato colpito sulla schiena e lì ho capito di non poter stare in mezzo ai dilettanti, ma di dover girare con i professionisti e vedere a che punto mi trovo".



Sapevi che ci sarebbe voluto così tanto tempo per rientrare?

"Sarei potuto rientrare anche prima, ma sarebbe stato rischioso per come era il legamento crociato anteriore; il ginocchio era a posto ma non sapevamo quanto fosse forte il legamento e non volevo correre il rischio di andare in Argentina, romperlo di nuovo e stare fuori altri sei mesi. Quindi ho deciso di dargli ancora qualche settimana e tornare a Riola".


Hai 30 anni e già tanti infortuni alle spalle

"Tanti pensano che quando mi sveglio al mattino sono pieno di dolori, ma in realtà sto bene. Sento di avere ancora energia in me e so che devo solo essere paziente. So che lunedì mattina ci saranno tanti commenti che diranno che Herlings è finito, che è la fine della mia carriera e cose del genere, ma io so che non è così. È solo perché ho girato pochissimo e vedremo miglioramenti dopo qualche GP".


Come gestisci le critiche sui social?

"Ogni volta che mi faccio male è come se il motocross quasi esplodesse: oh, si è fatto male di nuovo... Conosco molti piloti che si fanno male più di me ma nessuno ne parla, quindi mi chiedo: ma perché sempre io? Quando la gente non parla di te è molto peggio, ma a volte leggo delle cose assurde e mi domando il perché. Molte persone non sanno cosa sta succedendo e le ragioni che ci sono dietro una situazione. Ma io non posso rendere tutti felici; cercherò di godermi il fine settimana, e di fare le mie due manche da 35 minuti, che non faccio da molto tempo".



Hai scelto una delle piste più impegnative del Mondiale.

"Sono cresciuto sulla sabbia, quindi per me è più facile guidare sulla sabbia che correre a Saint Jean con il fango e sotto la pioggia. Questo poi è sempre un GP tranquillo, non ci sono troppi spettatori e non troppa pressione... Tutto è un po' più calmo. La pista è un po' più semplice del solito, quindi penso che questa sia stata una buona gara per tornare. Come ho detto non abbiamo aspettative, il team conosce la mia situazione, sono salito in moto poche volte. Il nostro obiettivo è di essere pronti per la gara 7-8 e poi provare a lottare per il podio e, si spera, vincere di nuovo".


Cosa pensi della scelta di Lucas Coenen di passare in 450 così giovane?

"Penso che abbia fatto bene. Voglio dire, sono abbastanza sorpreso che abbia solo 18 anni, ma anche che non abbia scelto di restare in MX2 e vincere il titolo. Non l'avrei fatto se fossi stato in lui. Ma comunque per lui arrivare alla 450 cc e poi salire sul podio alla sua terza gara... Bisogna dare credito al ragazzo. Sappiamo tutti che è molto talentuoso, è ancora molto giovane e aggressivo e cose del genere, ma è bravo. Ho molto rispetto per lui e penso che abbia un futuro fantastico davanti a sé".

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