La pagella di Birmingham
- Mark Terenziani
- 25 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Siamo arrivati al round 10 del Supercross col terzo e ultimo Triple Crown in Alabama nello stadio di Birmingham. Potevano mancare le pagelle di Mark Terenziani?

10- SEXTON: scommettere su una serata così dopo i mille disastri combinati da Chase era come azzeccare il 6 al superenalotto. 3 finali solide, senza cadere nei mille tranelli di una pista “facile” che era facile sottovalutare. Nella settimana OFF deve essere successo un miracolo. SPERIAMO
9- WEBB: capisce subito che non è una serata in cui allungare e dopo una prima manche in cui rischia grosso raddrizza la gara con una vittoria nella ultima finale. Perde 7 punti, ma ha ancora la tabella rossa. I CAMPIONATI LI VINCI NELLE TUE GIORNATE NO

8- STEWART: 3-2-3 (la somma fa 8, guarda tu il caso), non sto dando i numeri, sono le posizioni nelle 3 finali del buon Malcolm. Una serata super solida che lo porta sul secondo gradino del podio dopo le ultime gare un po’ incolori. BENTORNATO
7- PLESSINGER: sale sul podio e gasa tutti con il suo stile inconfondibile. Il cowboy più amato dai fan centra 3 heat in cui sbaglia davvero poco e mostra una gran velocità. SIAMO A CAVALLO (questa fa venire i brividi)
ROCZEN: Kenny è caduto venerdì e ha rimediato la rottura del tendine acromion-clavicolare. Corre lo stesso con un coraggio da leone e chiude quinto dopo 3 manche concrete e con una velocità che fa invidia a molti piloti sani. RE LEONE
6- ANDERSON: prende la sufficienza stasera nonostante sia andato tutto storto, in realtà mi sono intenerito perché il karma ha deciso di ridargli tutto quello che ha seminato negli anni in un'unica volta. Nelle prime due heat lo fanno “accomodare a terra” e nella terza si schianta nelle balle di delimitazione per conto suo. Mi ha fatto venire il cuore piccolo. Karma a parte stava andando anche forte. Non dimentichiamocelo. SEMINI VENTO E RACCOGLI TEMPESTA
5- VIALLE: non ha ancora vinto una finale, non rischia mai, fa il suo senza infamia e senza lode; bene, ma da un ex campione del mondo e campione in carica ci si aspetta di più. “The big picture” come dicono gli americani è il campionato e la tabella rossa è ancora sua ma più per demeriti altrui che per meriti suoi. BRAVO MA POTREBBE FARE DI PIÙ (dopo anni da studente non vedevo l’ora di dirlo a qualcuno)

4- PISTA: non un punto dove fare davvero al differenza, non una serie “da pelo”. In qualifica erano in dieci in un secondo quasi. Le 250 faticavano in una serie che infatti inchioda Anstie che ci rimette un perone. Salverei forse solo la zona del tunnel con quel 270° che faceva un po’ criceto, ma almeno era qualcosa di non visto finora. POCA ROBA
3- FINALI: il triple crown è il format che mi piace di più con 3 finali brevi per ogni cilindrata dove le sorprese non mancano mai. NE VORREI DI PIÙ
2- PILOTI: Thrasher e Hampshire sono i 2 piloti a pari punti dopo 3 heat, il primo centra una serata senza troppi errori mentre il secondo è il solito RJ e fa di tutto e perde il primo posto solo per la discriminante del migliori risultato nell’ultima manche. PER UN PELO

1- PUNTO: quello che è mancato ad Hammaker per salire sul podio, era palesemente il più veloce in pista ma nella prima heat cade a poche curve dalla fine mentre era secondo, si rialza e chiude nono. Nelle ultime 2 manche lascia solo le briciole agli altri dove vince con autorità. Gli allenamenti al ranch dei Lawrence sembra dare i suoi frutti. PER UN PUNTO MARTIN PERSE LA CAPPA
0- : i punti fatti da Anstie in una serata in cui esce in barella con un perone rotto. Perde il campionato per cui era in piena lotta. Speriamo di rivederlo presto. FORZA MAX

Comments