Le pagelle di Anaheim 2
- Mark Terenziani
- 27 gen
- Tempo di lettura: 3 min
Che serata quella del terzo round del Supercross! Tantissime cose sono successe, facciamo il punto con le nostre “cattivissime” pagelle

10- ROCZEN: non si può dare più di 10 purtroppo. Team ufficiali, moto nuove nate e sviluppate per vincere ogni gara, ma la tabella rossa è sulla sua Suzuki con l’avviamento a pedale. Che dire? SENZA PAROLE
9- DEEGAN: dare a Cesare quel che è di Cesare. Azzecca una gran partenza e graziato da Beaumer nelle prime fasi di gara spiega le vele non lasciando nemmeno le briciole agli avversari. Lo ami o lo odi, ma sicuramente rende tutto più “spicy”. SOLIDO
BEAUMER: in qualifica ci aveva fatto sognare con un tempone che aveva lasciato a bocca aperta anche i fan di Deegan. In finale fa il signore graziando il diretto avversario non mandandolo in mezzo al pubblico nelle prime curve dopo lo start. Non avendo la velocità necessaria per combattere martella con un ritmo altissimo e porta a casa un secondo posto e punti pesanti. Siamo alla terza gara e guarda tutti dall'alto. ROCCIOSO
8- SHIMODA: corre lo stesso con 2 dita rotte e trova anche il modo di scherzarci su con un cartello esilarante durante la sessione di autografi. SAMURAI
7- DAVIES: devo ripetermi, il ragazzo fa vedere che non ha paura di niente e nessuno. A 17 anni fa una gara matura e sale sul podio (con l’aiuto di Smith, va detto) dopo averlo sfiorato nella gara scorsa. In continua crescita. E ORA?
I DEBUTTANTI ADAMS E ROSS: essere buttato in mezzo ai primi della classe a 16 anni è una cosa da far tremare di paura anche il più spavaldo dei monelli della nuova generazione. IL NUOVO CHE AVANZA
6- SEXTON: Partiamo dicendo che tutto il gruppo pagherebbe per arrivare quarto come lui e per avere la sua velocità. Ma proprio per questo ci aspettiamo di più di una gara regolare senza correre troppi rischi. FA IL SUO
JUSTIN COOPER: una partenza da 8 (darà ripetizioni a Tomac e Webb in settimana?) per poi spegnersi col passare dei giri ma resistendo alla grande ad ogni attacco sul finale dei 2 blasonati compagni di team. SOGNI DI GLORIA
5- JUSTIN HILL: lo “sceriffo” ci aveva fatto godere alla prima dell’anno per poi calare il ritmo proprio ora che in molti lo davano come una costante tra i primi 10. SPERIAMO NON SI SIA "ARRESTATO" (questa è terribile lo so)
4- I PRIMI GIRI DI HUNTER LAWRENCE: Sembrava uno che doveva attraversare la tangenziale nell’ora di punta. Parte bene, poi in difficoltà nell’affrontare ogni ostacolo, lento e troppo “guardingo” fa da tappo al resto del gruppo dietro di lui e soprattutto al fratello minore che deve tribolare non poco per trovare un varco. La moto di Jett sembra a posto ora, la sua se la sono dimenticata? PARENTI SERPENTI 2.0
3- SMITH: sono duro, forse troppo, ma un pilota con il suo talento e la sua esperienza non può e non deve fare certi errori a pochi metri dal traguardo di una finale, buttando un solido 3 posto. Finisce 4, ok, ma gli anni passano e lui parte sempre come uno dei favoriti, per poi disattendere ogni aspettativa. INVECCHIANDO NON SI DIVENTA SAGGI?
2- stavolta non è un voto ma il numero di domande che si devono fare i proprietari dei vari team ufficiali vedendo una moto del 2018 con la tabella rossa. GRATTACAPI
1- LA PARTENZA DI TOMAC NEL MAIN EVEN: Era uno dei più veloci in pista, ma con i mastini con cui deve competere serve di più per portare a casa il campionato. Lui come sempre ci mette una pezza ma tanti punti buttati. PARTIRE è UN PO’ MORIRE
0- LA RISSA tra 2 piloti in fondo alla classifica nella quali B della lites. La faccia dei commentatori quando il cameraman ha intercettato la scena vale il prezzo del biglietto. Un brutto spettacolo, è vero, ma ho riso più del dovuto lo ammetto. STANLIO E OLIO

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