Test Beta enduro 300 2 tempi: X-PRO contro RACE
- Marco Gualdani
- 23 dic 2024
- Tempo di lettura: 5 min
Stesso motore, finalità e tipologia di piloti diversi; abbiamo messo alla prova le due versioni della Casa toscana nella cilindrata 300 2T

Fino a quest'estate, Beta proponeva due versioni della gamma RR da enduro: le standard con sospensioni ZF e le Racing con Kayaba e un kit di accessori pronto gara. Le due scelte erano effettivamente diverse, ma con troppo più appeal delle versioni Racing, ancor prima di parlare delle prestazioni. Con l'arrivo delle versioni X-PRO a sostituire le standard le scelte sono profondamente diverse, al punto da rivolgersi a un pubblico ben identificato: la RACE (che ha cambiato nome) per chi fa le gare, la X-PRO per chi usa la moto da enduro per fare un po' di tutto, cavalcate, mulattiere, fettucciato.
Possiamo parlare di due concetti di moto diversi per ciclistica, motore e dotazioni, con un sacco di dettagli diversi, che elenchiamo prima di raccontarvi le nostre sensazioni dinamiche.
Partiamo da quello che c'è in comune: la struttura del telaio monotrave in acciaio (con trave centrale maggiorato per entrambe), telaietto bicomponente, forcellone, freni con dischi Galfer da 260/240 mm e comandi Nissin, ergonomia derivata dai nuovi convogliatori, serbatoio da 9,5 litri, peso (dichiarato di 103,5 kg per entrambe).
Quello che cambia sono le sospensioni, ancora Kayaba per la RACE e ZF per la X-PRO ma con forcella SHC (Separate Hydraulic Chamber) dove uno stello è riservato alla molla e l'altro all'idraulica. La forcella della X-PRO è più corta di 8 mm e anche al posteriore troviamo un mono tutto nuovo e anche lui più corto, per un totale di 20 mm in meno di altezza complessiva. Di conseguenza, cambiano anche le geometrie rispetto alla RACE che resta più alta e più sostenuta. Poi: la X-PRO ha una colorazione tutta sua a base bianca e rosso Beta, mentre la RACE ha la classica grafica delle moto ufficiali a base blu e rossa. La X-PRO ha il vaso d’espansione inserito nel trave anteriore del telaio, la RACE no. La X-PRO ha il miscelatore, la RACE no.
La base del motore è la stessa per entrambe, cioè il famoso propulsore da quasi 293 cc 2 tempi a corsa corta (73 x 69,9 mm), ma differisce totalmente nell’erogazione, conseguentemente ad alcune scelte mirate soprattutto sulla RACE che vanta:
testa dedicata per sfruttare la doppia candela, rapporto di compressione più spinto, albero motore diverso con cuscinetto di banco destro maggiorato, molla a tazza della frizione più dura, valvola di scarico BPV con molla di contrasto con k inferiore (colorazione rossa).
Ovviamente variano molto anche le mappature della centralina, selezionabili dal nuovo selettore sul pad del manubrio. Per entrambe alimentazione a carburatore Keihin da 36 mm
La X-PRO ha una inedita cinghia di recupero sull’anteriore, mentre la RACE offre un pacchetto di dettagli pronto gara come i perni a estrazione rapida, tappi, leve cambio e freno, anodizzati, pedane racing, sella con taschino, corona bicomponente.
Diversi anche i prezzi: la X-PRO costa 9.490 euro e la RACE 10.290 euro.

COME VANNO
Questa è una sfida tra le più importanti dell’anno perché mette a confronto due moto che ambiscono a guadagnare la vetta della classifica del mercato dell’enduro. Come sappiamo la cilindrata 300 2 tempi è la preferita dagli italiani e, nello specifico, Beta fa sempre la differenza all’interno di questo segmento, per le qualità di un motore che negli anni abbiamo apprezzato molto e che abbiamo visto evolversi con scelte sempre vincenti, come la corsa corta o la doppia candela, confermandosi di volta in volta il riferimento della categoria. Con l’introduzione della gamma X-PRO Beta ha voluto differenziare l’offerta all’interno della sua gamma e mettere quindi un un’alternativa al concetto della moto racing: da una parte abbiamo la X-PRO dedicata a un pubblico più polivalente, dall'altro la RACE per chi cerca prestazioni. In questo l’obiettivo è centrato, perché le sensazioni dinamiche rispecchiano proprio quello che sono state le scelte della Casa toscana.
A differenziarle principalmente è sicuramente l’altezza, che rende la X-PRO più propensa a un utilizzo nell'enduro tecnico. La moto è più bassa e si tocca più facilmente a terra, si ha più controllo, è tutto più semplice e più raccolto. Le sospensioni sono decisamente più morbide e sfrenate rispetto alle Kayaba della RACE che di conseguenza è più alta di sella ma anche di baricentro, ha sospensioni decisamente più sostenute e sin dai primi metri ti trasmette la differenza e la sua anima più corsaiola. Grosse differenze si vedono anche dal punto di vista del comfort, totalmente a favore della X-PRO, nettamente più comoda e "morbida" in tutti i suoi assorbimenti. La Race è più solida, più rigida, più secca nelle risposte, mentre con la X-PRO sembra di essere su un cuscino.

L'erogazione del motore non è da meno: il propulsore della RACE è più potente in tutti i sensi. Più pronto al primo tocco gas, più rapido nella crescita dei giri, più prestante a metà e in alto. La X-PRO sfrutta un'erogazione più controllabile, più gestibile, con una crescita più lenta, più dilatata a tutto vantaggio del controllo e conseguentemente anche della trazione nel brutto. Si usa proprio il gas in maniera diversa e con la X-PRO puoi permetterti anche di sbagliare senza poi ritrovarti in difficoltà. La RACE, però, ha indubbiamente una migliore connessione tra il comando gas e quello che succede alla ruota posteriore, permettendoti di poter dosare bene quello che c'è a disposizione.
L'ergonomia rimane particolare nonostante i nuovi convogliatori. Si è fatto un netto passo avanti a livello di volume quando si avanza con le ginocchia, ma restano entrambe un po' più ricche rispetto alla media. Particolare anche la dinamica, con una ciclistica dalla spiccata personalità che richiede qualche minuto per poterci entrare in sintonia. Rispetto al passato, si è migliorata molto anche la sensazione di chiusura di sterzo quando si superano sassi o radici con moto inclinata, seppur non del tutto. La RACE digerisce meglio i tratti veloci, la X-PRO è più a suo agio nel guidato.

Bene i freni, potenti e aggressivi al punto giusto, buona la frizione, bella la spaziatura del cambio, spettacolare il sound di scarico e anche l'odore che emanano. Guidare una Beta 300 2 tempi è anche un'esperienza sensoriale.
Difficile dire quale abbiamo preferito; probabilmente la X-PRO per questo suo essere più mansueta e sfruttabile in più situazioni. Permette di affrontare parti tecniche più facilmente ed è perfetta per la girata con gli amici dove si fa un po' di tutto, ma poi non è che sia così male neppure in un enduro più aperto e veloce. Ma poi anche la RACE è una signora moto, un prodotto maturo e ideale per chi ha un potenziale più alto e sa come sfruttare un 300 2 tempi. Le finalità sono così diverse da non permetterci di dare un verdetto definitivo. Del resto Beta ha voluto differenziare le due moto proprio per accontentare due tipologie di enduristi ed entrambe hanno le loro ragioni.
IL VIDEO DEL TEST
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